Martedì 31/3 si terrà presso l'aula grande del CEP di Viale Pieraccini il seminario "I Care".
E' da questa iniziativa che traggo spunto per spendere qualche parola su quel persanaggio che fece della proposizione "I Care" una vera e propria ideologia di vita. Tale personaggio fu Don Lorenzo Milani.
Intrapesa la carriera ecclesiastica, venne nominato priore di Calenzano, esperienza che avrebbe segnato per semper la sua vita. Don Milani era uno di quegli uomini che per le sue scelte nette, per le sue rigide prese di posizione e per il suo linguaggio tagliente e coerente, era capace di tirarsi addosso grandi consensi ed al tempo stesso grandi dissensi. I consensi erano quelli degli operai che frequentavano la scuola fondata da Don Milani durante la sua permanenza a Calenzano. Per lui la scuola era quel mezzo per colmare il divario culturale che gli impediva di essere capito nelle sue predicazioni del vangelo, quello strumento per dare la parola ai più poveri affinchè divenissero più liberi e più uguali, per difendersi meglio dalle ingiustizie sociali a cui troppo spesso erano sottoposti.
I dissensi invece erano quegli degli industriali, datori di lavoro di tali operai, che cominciarono a fare pressione sul vescovo fiorentino affinchè prendesse provvedimenti nei confronti di questo prete "agitatore sociale".
Fu allora che le autorità ecclesiastiche pensarono di riconciliarsi con i cattolici benestanti di Calenzano nominando Don Milani priore di Barbiana, paesino isolato dal mondo dove non vi erano nè luce nè acqua corrente. Fu a Barbiana che Don Milani continuò quel che aveva cominciato con gli operai di Calenzano, raggruppando i ragazzi del paese intorno a sè ed intorno alla scuola, liberandoli dalla apaticità dell' ignoranza dando avvio così ad una sorta di rivoluzione culturale, didattica e pedagocica che aveva come fondamenta il rifiuto di quella scuola che con i propri metoi riusciva ad istruire soltanto ricchi e borghesi ed il rifiuto dell' indifferenza e della passività definendo "I Care" come manifesto del proprio credo contro quel "Me ne frego" fin troppo decantato da Piazza Venezia alla base di una inciviltà fatta di ignoranza e stupidità.
"Se si perde loro (i ragazzi più difficili) la scuola non è più scuola. É un ospedale che cura i sani e respinge i malati".
"Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali"
Don Lorenzo Milani
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Devo dire che don milani non lo conoscevo benissimo, quindi ti ringrazio per il post. Di lui ho sempre apprezzato la citazione che hai fatto anche tu: "Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali". Io dico sempre che il più grande traguardo della civiltà umana sino ad adesso sia il fatto che si è riconosciuta l'uguaglianza tra tutti gli esseri umani - però penso anche che la più grande scoperta del futuro sarà che... non siamo tutti uguali!! Sembra un controsenso, ma spero tu abbia capito quello che intendo ;)
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